Intanto una *buona notizia*: l’entrata in vigore del nuovo regime di esenzione introdotto per le ASD/SSD e per gli enti associativi già prevista per il 1° gennaio 2025 sarà *prorogata* quasi sicuramente di un altro anno.
Il provvedimento non è ancora ufficiale e dovrebbe essere inserito nella prossima legge di bilancio, ma vi sono state rassicurazioni in tal senso da parte del Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo e della Vice Ministra del Lavoro, Maria Teresa Bellucci.
Ricordiamo che il nuovo trattamento riguarda i corrispettivi specifici per corsi e attività sportive che, anche se corrisposti da soci e tesserati, passerebbero dall’attuale regime di _esclusione_ (fuori campo iva) al regime di _esenzione_, per recepire la direttiva UE in materia di IVA.
Cosa comporterà il nuovo regime di esenzione iva?
Nessuna maggiorazione sulle quote perché le operazioni sono esenti dall’imposta – e quindi se si pagano oggi 50 euro al mese per la frequenza ai corsi o 30 euro per l’iscrizione alla gara – si continueranno a pagare gli stessi importi.
Scatteranno però maggiori adempimenti per i sodalizi sportivi che dovranno aprire la partita iva se incassano quote per corsi, stage, gare e abbonamento o rette per attività sportive e didattiche: attività che in base alla normativa attuale può essere svolta con il solo codice fiscale (salvo che non si effettuino operazioni commerciali come ad esempio la sponsorizzazione o il merchandising).
Si dovranno emettere fatture, scontrini fiscali e tenere registri contabili?
I sodalizi sportivi potranno optare, alle condizioni previste dalla legge, per alcune semplificazioni contabili come la dispensa dagli adempimenti per le operazioni iva esenti o – per le asd/ssd che non superino il plafond di 400.000 euro annuo di proventi commerciali – il regime della L.398/91. L’ulteriore proroga sarà utile per definire non solo l’ambito di applicazione della nuova disposizione ma anche per fornire adeguati chiarimenti operativi sulle semplificazioni e sugli esoneri contabili.
Quindi ci sarà tutto il tempo per prepararsi a gestire una “partita iva smart”.